Per ricominciare senza tornare alla normalità

Un contributo di APF sui temi più urgenti della fase 2 del COVID-19

 

Contributo 1
LA MOBILITÀ

Siamo inseriti, partecipi e attenti, al dibattito nazionale e internazionale relativo alle conseguenze economiche e sociali e ai necessari cambiamenti di stili di vita che la pandemia ancora in corso ha provocato e provocherà.
La strategia della ripartenza sarà delineata dalla normativa che il Governo in questi giorni sta predisponendo e che non può non avere come premessa di fondo la massima prudenza per evitare un ritorno dell’emergenza con il suo carico di dolore e di morte. Occorre ragionare in un’ottica di investimenti e di salvaguardia delle persone, prima ancora che di pareggio del bilancio economico. Ciò significa, ovviamente, prestare la massima attenzione alla spesa pubblica, con un bilancio comunale fortemente compromesso, ma puntare soprattutto a “far rendere” ogni risorsa disponibile. Prima ancora di quanto spendere, chiedersi come spendere.
La necessità di prorogare il distanziamento sociale, ma nel contempo di riavviare le attività produttive, commerciali, culturali, sociali, educative, ricreative, sportive… e anche solo relazionali pone al primo punto delle priorità la mobilità.

Contributo 2:
LA VITA DELLE PERSONE


Alcune note propositive in attesa che si diradino le molte incertezze che gravano su questi temi, anche dopo il DPCM del 26 aprile.

Come torneremo a vivere, frequentare la città, passeggiare, relazionarci, fare cultura, educare ed educarci gli uni con gli altri e le altre nel breve e medio periodo? La situazione che stiamo vivendo è un inedito e ci pone numerosi interrogativi rispetto al ricreare spazi di socializzazione come eravamo abituati a pensarli fino a febbraio. E’ chiaro che sarà impossibile tornare velocemente alla dimensione sociale, ma è anche necessario trovare il modo di poter continuare esperienze di vita in società e di educazione che siano il più possibile sicure.