Una città per tutte e tutti

  • Siamo per una città aperta, di respiro europeista, che metta al centro le persone e la loro partecipazione alla cosa pubblica e alle decisioni amministrative, solidale, impegnata a rendere sviluppo ed economia compatibili con l’ambiente, il benessere, la salute e la sicurezza dei suoi cittadini e di chiunque la viva, attenta alla tutela del suo patrimonio materiale e immateriale, urbanistico, ambientale e culturale capace di investire in educazione, formazione, creatività, espansione dei diritti civili.
  • La passata amministrazione ha operato in modo non sempre coerente su questi obiettivi lasciando, a volte, perplessa se non nettamente contraria un’opinione pubblica più marcatamente attenta all’equilibrio ambientale e sociale nella crescita della città e alla partecipazione diffusa e organica dei cittadini.
  • La destra coagulata intorno alla Lega di Salvini è guidata da una visione oscurantista e conservatrice che aggredisce i diritti umani, sociali e civili, alimenta la xenofobia, sminuisce la gravità della situazione ambientale, nega la necessità di una economia sostenibile.
  • È necessario contrastarla: siamo preoccupati per il pericolo che corrono molti valori e realizzazioni civili sociali e culturali costruite con fatica nei decenni scorsi. Ma per riuscirci occorre innovare significativamente programmi e modi di amministrare con un progetto coraggioso e credibile.
  • Per questo ci impegniamo a sostenere la ricandidatura di Giorgio Gori come rappresentante di una coalizione e di un programma che costruisca unitariamente un progetto inclusivo e dinamico di città aperta, intelligente e solidale, anche valorizzando la consapevolezza di limiti ed errori passati.
  • Siamo anche convinti che l’impegno politico non si esaurisca nelle elezioni o nelle sedute del Consiglio Comunale, ma richieda di promuovere una “partecipazione generativa” organizzata, costante, che faccia crescere conoscenza, consapevolezza, pratica sociale, condivisione.
  • In questo senso chiediamo l’impegno di quanti, riconoscendosi nella nostra visione, vogliono dare un contributo positivo, critico e autonomo alla riconferma della coalizione progressista al governo di Bergamo, che riteniamo il contesto più favorevole alla crescita sociale e civile della città.

Al centro della nostra visione il diritto alla città: diritto alla casa e alla qualità dell’ambiente urbano, a servizi, a strumenti di partecipazione e co-progettazione.

La partecipazione come modalità dell’amministrare

I diritti dei cittadini all’informazione e alla partecipazione alle scelte non devono essere limitati al perimetro di categorie organizzate e soggetti di peso e portatori di pur legittimi interessi economici: vanno garantiti, estesi e rafforzati facendo della partecipazione la “modalità dell’amministrare”. L’esperienza al riguardo di diverse altre amministrazioni comunali dimostra che le forme della partecipazione e dello sviluppo della cittadinanza attiva, sia singola che associata, possono e devono essere molteplici, articolate e anche creative. Due gli ingredienti essenziali: una forte volontà politica che si concretizzi in un assessorato specifico e un’adeguata strutturazione organizzativa e metodologica.

Un welfare generativo

Globalizzazione incontrollata e politiche di austerità portano con sé insicurezza, precarietà, inciampi esistenziali, anche tra ceti sociali fino a ieri “al sicuro”. Questo richiede la creazione di un welfare innovativo che risponda alle mutate e più complesse dinamiche dei nuovi bisogni poggiando su un sistema costituito da Reti sociali, associazionismo qualificato, Centri socioculturali e della Terza età. Un welfare generativo, che insieme al fornire nuovi servizi chiami cittadini, volontariato e impresa sociale ad un ruolo più attivo e coordinato, dalla individuazione dei bisogni alla co-progettazione dei servizi, alla erogazione. Il welfare generativo sostiene la rete anche nella produzione di attività culturali, promuovendo soggetti, progetti e percorsi incardinati nel territorio e di lunga prospettiva.

I quartieri e l’abitare

I quartieri sono i luoghi principali dove cittadinanza, partecipazione e welfare si esprimono. Il loro essere comunità deve essere rafforzato a fronte di dinamiche di evoluzione incontrollata e spesso disgregante. In molti quartieri di Bergamo, e in particolare in Città Alta, assistiamo a fenomeni di gentrificazione – espulsione dei ceti popolari e delle piccole attività commerciali e artigianali al servizio della residenza, con impoverimento del senso dello spazio pubblico e della cultura dei luoghi. Nuove azioni concrete devono essere pensate e sperimentate per contrastare questi fenomeni negativi per la città e chi la abita.

Il diritto alla casa

A fronte della sostanziale scomparsa dei fondi nazionali e regionali a sostegno del diritto alla casa, l’Amministrazione comunale dovrà promuovere un tavolo permanente per la valutazione, il coordinamento e l’attivazione di politiche per la casa, con la partecipazione dei soggetti pubblici, civili, religiosi e del terzo Settore (Fondazione Casamica, MIA, Istituti educativi, Curia, Enti benefici…). Assume una particolare criticità il bisogno abitativo dei giovani che spesso si somma alla precarietà del lavoro nel frenare i loro progetti di vita e sviluppo personale.

La qualità dell’ambiente urbano

Bergamo metropoli. Va ripresa l’idea di realizzare l’area metropolitana per affrontare i numerosi temi di area vasta (mobilità, ambiente, infrastrutture, insediamenti, aeroporto, turismo…). Si propone inoltre di istituire un luogo di confronto tra Istituzioni, parti sociali, terzo settore, associazionismo al fine di attivare conoscenze, interpretazioni e politiche di intervento per l’ampio territorio tra l’Adda e l’Oglio.

Struttura urbana. Crediamo che la città di Bergamo abbia una struttura urbana consolidata e non abbia bisogno di processi di crescita bensì di progetti parziali di riqualificazione-rigenerazione. La prospettiva urbanistica fondamentale è il riuso e la valorizzazione del patrimonio pubblico e privato esistenti, senza alcun consumo di suolo. Tutti i quartieri della città hanno bisogno di ruoli di valenza urbana, al pari delle aree centrali, con indicazione di spazi e strutture da recuperare o da ridisegnare, creando luoghi di centralità per la vita comunitaria.

Ambiente e mobilità. La salvaguardia del clima, delle risorse primarie, del paesaggio, della vita sociale è entrata prepotentemente tra le responsabilità che oggi tutte le amministrazioni devono assumersi di fronte alle nuove generazioni. Ogni intervento sul territorio, a partire dalle infrastrutture e dalla mobilità, deve perseguire l’obiettivo di una riduzione drastica degli agenti inquinanti urbani tra cui spiccano il traffico aeroportuale e viabilistico e il riscaldamento. Occorre agire per recuperare un ritardo accumulato negli anni e, tramite una radicale selezione degli obiettivi a medio e a lungo termine, fare sì che tutti gli indicatori, come qualità dell’aria, condizioni delle acque, stato del suolo, siano migliorati significativamente in tempi definiti. Occorre anche investire sulla continua innovazione dei sistemi organizzativi e tecnologici per la gestione dei rifiuti e della cultura della riduzione della loro produzione e della loro corretta gestione.

Gli interventi sulla mobilità devono avere come obiettivo primario la riduzione del traffico veicolare di entrata e attraversamento e creare le condizioni per realizzare una zona C a traffico limitato nel centro cittadino. Ogni ipotesi di mobilità in città va ripensata in alternativa al veicolo privato e in particolare l’area di Porta Sud dovrà sempre più caratterizzarsi non solo come nodo infrastrutturale ma anche come luogo di approdo alla città dove lasciare i mezzi privati per procedere con quelli pubblici. Deve essere favorita la mobilità dolce a partire dalle fermate del tram e dei bus che devono diventare dei piccoli hub intermodali anche in previsione dello sviluppo della micro mobilità elettrica. Particolare attenzione deve essere data alla realizzazione di un progetto di città ciclabile che integri greenways (piste ciclabili con funzione turistico-culturale o dedicate al tempo libero) e possibilità di spostamento ciclabile quotidiano soprattutto in relazione alle principali direttrici d’accesso. Lo stesso piano della mobilità, recentemente adottato, dovrà essere costantemente monitorato per controllarne gli effetti e adottare i necessari correttivi. Per tutta la città vanno potenziati gli strumenti, i servizi e le frequenze del trasporto pubblico; vanno inoltre regolamentati diversamente modalità, mezzi e orari per la consegna di merci. Si propone di realizzare un hub logistico e di promuovere la distribuzione delle merci con mezzi a bassa emissione.

Per quanto riguarda Città Alta, riteniamo che il parcheggio attualmente in costruzione in via Fara abbia messo una pesante ipoteca, per decenni, sulle possibili scelte di drastica riduzione del traffico privato. È quindi ancor più necessario che a mitigarne l’effetto intervengano invece provvedimenti decisi, tendenti alla progressiva chiusura del borgo alla mobilità privata, cominciando col contingentare, da subito, gli accessi di autoveicoli a partire dalle attività e dai suoi frequentatori – lavoratori, studenti, turisti.

Aeroporto. L’aeroporto è una ricchezza per Bergamo e per tutta la sua provincia, ma ha anche creato gravi problemi ambientali soprattutto di impatto acustico per diversi quartieri e paesi. Per affrontare in modo compiuto questi problemi, occorre promuovere speditamente la costituzione di un sistema aeroportuale lombardo che permetta di utilizzare in modo organico e coordinato gli aeroporti esistenti: Orio al Serio, Linate, Montichiari, Malpensa. Nell’attesa che si concretizzino i non facili accordi societari con la definizione dei ruoli e dei pesi delle società esistenti, si impongono alcuni interventi decisi: controllo sul rispetto del divieto rigoroso dei voli notturni sulla città, sostituzione in date certe delle flotte aeree a Bergamo con nuovi modelli di aeromobili a minore impatto acustico e ambientale, installazione in tutte le zone critiche di centraline a gestione pubblica per il controllo del rumore e dell’aria, realizzazione in tempi certi delle opere di mitigazione ambientale sia territoriali che sulle abitazioni nelle zone ad alto impatto, secondo quanto previsto dal Piano di sviluppo aeroportuale.

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